domenica 25 marzo 2012

0 Un amore a Roma (1960)

Il film, che prende ispirazione dall’omonimo romanzo di Ercole Patti, parla di amore e tradimento. Il protagonista è Marcello, un rampollo della Roma bene, che ci viene presentato come un uomo piacente che non vuole impegnarsi, fiero della sua libertà e attratto dal sesso senza impegni. La sera stessa che lascia la sua ragazza Fulvia, conosce per puro caso Anna, una ragazza che aspira a fare l’attrice. Anna e Marcello finiscono a letto insieme in modo molto naturale e immediato e entrambi decidono in modo consensuale di non rivedersi. Passa il tempo e Marcello continua la sua vita in un continuo tira e molla con Fulvia, irrimediabilmente innamorata di lui e perciò sempre disponibile. Una sera Marcello rivede Anna e capisce di sentirne la mancanza, così segue le sue tracce fino al teatro di posa dove sta girando un film con la regia di Vittorio de Sica. Da quel momento i due intrecciano una relazione stabile e Marcello si sente per la prima volta felice e appagato, convinto di aver trovato la donna della sua vita (intelligente ma allo stesso tempo ingenua). Piano piano però si rende conto che Anna è molto diversa dall’immagine che lui stesso aveva idealizzato, quella di una ragazza sincera e innamorata. Anna infatti lo tradisce ripetutamente giustificandosi col fatto che lei ha bisogno di essere trattata male per interessarsi a un uomo e ripetendo a Marcello che il suo errore sta nel metterla al centro dei suoi pensieri, perdendo così interesse nella scala di gradimento della donna. Nonostante tutti gli amici di Marcello continuino a dirgli che Anna è una donna facile e perversa, lui continua ad esserne ossessionato e così pur fidanzandosi stabilmente con Eleonora, una brava e ricca ragazza romana, innamoratissima di lui, egli finisce sempre per perdere la bussola ogni volta che rivede Anna, astuta nel continuare a perseguitarlo con la sua presenza, ben consapevole del sentimento che il ragazzo prova per lei. Solo alla fine del film Marcello riesce a liberarsi della sua ossessione, messo di fronte al fatto di aver barattato le cose belle della vita e del suo passato per un amore a senso unico e perciò destinato a far soffrire.

Dino Risi confeziona un film estremamente realistico nel tratteggiare il lato oscuro e violento dell’amore, quella passione che può annebbiarti la mente e renderti cieco davanti al mondo. Marcello incontra una donna che non vuole impegnarsi e che usa il suo potere su di lui per ottenerne vantaggi, sia in termini economici che sentimentali perché Anna rappresenta la classica donna che non vive se non sta al centro dell’attenzione maschile. Il suo fascino sta proprio nel suo essere sfuggente e perciò totalmente diversa da Fulvia e Eleonora, entrambe sinceramente e totalmente innamorate di Marcello che però vede in loro solo dei legami istituzionali che non portano emozioni. Eleonora è pronta a sposarlo e ad annullarsi per lui, ma Marcello non la ama nonostante si sforzi di farlo, consapevole che sarebbe l’unico modo per dimenticare per sempre Anna, il suo grande e sfortunato amore.

Chi di noi non ha provato una passione sfrenata per qualcuno che è stato capace solo di ferirci e regalarci unicamente qualche istante di amore? Penso la maggior parte di noi. Spesso ci innamoriamo di chi non merita e scartiamo a priori chi invece ci ama ma non è capace di suscitarci l’emozione del rischio e dell’assenza di sicurezza. Marcello rappresenta un po’ tutti noi che siamo caduti nella trappola degli amori sbagliati ma c’è anche una sorta di legge del contrappasso nel film, in quanto anche lui è un uomo senza cuore con chi lo ama e riesce ad essere umano e perciò vulnerabile solo con chi lo tratta senza rispetto. In ogni caso è facile immaginarsi che Anna continuerà nel suo modo di vivere libertino e Marcello persevererà nella ricerca della donna ideale. Il finale quindi ce lo possiamo immaginare come vogliamo, ma quelle porte che si chiudono alle spalle di Anna raccontano tutto ciò che c’è bisogno di sapere.

I due protagonisti hanno il volto dei bellissimi Baldwin e Demongeot, lui piacente e sofferto, lei affascinante e leggera.

VOTO 7,5

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