sabato 4 febbraio 2012

0 La porta sul buio. Il vicino di casa (1973)

Il vicino di casa è il primo di una serie di quattro episodi che compongono la miniserie televisiva La porta sul buio, curata e prodotta da Dario Argento.

Una giovane coppia prende in affitto un appartamento vicino al mare situato in una palazzina che al piano superiore ospita un’altra coppia. Poco prima del loro arrivo nella nuova casa, l’uomo del piano di sopra uccide la moglie con la cintura dell’accappatoio e dimentica di chiudere l’acqua del rubinetto della vasca. I due giovani sposini più neonato una volta arrivati si accorgono della perdita nel soffitto e decidono di salire dai loro vicini. Il marito assassino si è allontanato un momento e ha lasciato la porta aperta, così come se fosse normale, i due entrano e scoprono l’atroce delitto. Cercano di scappare prima che l’uomo ritorni ma la macchina ha le ruote davanti incastrate in una fossa di sabbia e così sono costretti a rimanere in casa. Peccato però che uno dei due abbia lasciato l’accendino di sopra…così proprio mentre l’assassino ritorna, il marito rimane bloccato come un topolino curioso nell’appartamento del vicino. L’uomo capisce senza troppe difficoltà che i due hanno scoperto il delitto e decide di ucciderli entrambi appena fatto giorno. Ci riuscirà?

Il finale del film è perfetto, geniale, una lampadina accesa in una stanza buia. La via di salvezza offerta dal personaggio che non ti aspetti, quello che ti ha fatto persino pensare “ma era proprio necessaria la sua presenza in un film come questo? sembra più d’intralcio che altro”. E invece…

Che dire, a me questo episodio ha messo i classici brividi che solo un thriller anni 70 può suscitare con questa immediatezza e con pochissimi mezzi a disposizione. Naturalmente durante l’ora di girato ci si chiede più volte il perché di certi comportamenti illogici ma poi si finisce per amare questi prodotti proprio per la loro illogicità, strumento basilare per creare il giusto pathos. La recitazione è buona per un film di genere come questo: poche battute, ironia e rapido passaggio da uno stato d’animo di sfida ad uno di vero terrore. La donna si dimostra senz’altro più intelligente del giovane marito che in realtà è l’unico responsabile della brutta fine che gli aspetta. Divertente l’inserto di spezzoni di grandi classici dell’orrore e assolutamente geniali gli stacchi di macchina che inquadrano sempre più da vicino un particolare che sarà funzionale alla prosecuzione della storia (uno fra tutti l’accendino).

VOTO 8 

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