sabato 14 aprile 2012

0 Ammesso (2006)

Ammesso (Accepted in lingua originale) è una classicissima commedia americana con al centro un gruppo di diplomati che decide di aprire un college fasullo dopo essere stati scartati da tutti gli istituti esistenti. Se all’inizio lo scopo è quello di imbrogliare i propri genitori, ben presto però lo scherzo prende una direzione inaspettata assumendo le proporzioni di una piccola palla di neve che diventa una vera valanga. Gli iscritti crescono di numero diventando più di 300 e a quel punto si impone una sorta di istituzionalizzazione del college ex manicomio. Ecco allora che ogni studente ha la possibilità di dare libero sfogo alle proprie passioni come la cucina, l’intaglio o la fotografia, acquisendo perciò il doppio ruolo di studente/docente. Chiaramente la truffa viene presto notata mandando a carte quarantotto un progetto in via di sviluppo.

Il film, come era logico aspettarsi, è il trionfo delle banalità che tanto piacciono agli americani. Abbiamo il classico perdente che ha trascorso gli ultimi quattro anni di scuola a imbrogliare le carte e a vivere di sei politici. Il fatto di essere rifiutato da tutti gli istituti del globo non lo preoccupa per niente perché sa di poter girare la situazione a suo favore e infatti così accade, attraverso delle soluzioni oggettivamente impossibili ma facilmente realizzabili davanti ad una macchina da presa. Il succo del film è che nella vita la creatività e il sapersela scafare contano più dei titoli e ciò in qualche modo si confà abbastanza bene con la mentalità americana secondo la quale chiunque può aspirare a diventare presidente degli stati uniti. Tutto è abbastanza evidente nel finale quando il famoso perdente (ormai diventato eroe e fidanzato della ragazza più carina) viene bonariamente premiato da una commissione di inchiesta che gli riconosce il merito di aver creato un’istituzione con tutte le carte in regola per continuare il suo lavoro.

Tutto questo sa immediatamente di già visto ma è lecito pensare che in America queste commedie diano ancora filo da torcere a prodotti più originali e meno dozzinali. Il target al quale si rivolge è ovviamente quello under 20, per tutti gli altri è solo una perdita di tempo tra feste alcoliche, prove di iniziazione della confraternita di turno, fuori di testa che hanno una loro genialità nascosta e amori che sbocciano tra il brutto e la bella.

VOTO 5,5

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