martedì 9 novembre 2010

0 Uno sguardo dal cielo (1996)

Gli americani possono essere giustamente ritenuti i Re incontrastati della commedia natalizia, amano e rispettano il Natale in un modo che noi non potremo mai veramente capire. Infatti il cinema italiano le poche volte che investe soldi in pellicole di ambito festivo familiare ne tira fuori pasticci volgari con protagonisti De Sica e Boldi oppure commedie agrodolci finalizzate a mostrare l’ipocrisia di certi rapporti familiari (vedi il magnifico e consigliatissimo Parenti Serpenti del grande Monicelli).

Gli americani invece si impegnano in modo quasi ossessivo nel tentativo di salvaguardare la principale festa dell’anno, lo fanno con quella glassa che a tanti può risultare indigesta, un eccesso di zucchero che a volte risulta pesantissimo da smaltire. Questo film ne offre un esempio molto calzante. Non basta la presenza di un grande come Denzel Washington per risollevare le sorti di una pellicola che non offre sorprese ma tanta banalità e una recitazione al di sotto della media.

Whitney Houston è incolore, la sua presenza si sente solo al momento delle numerose canzoni che ci vengono snocciolate lungo tutto il lunghissimo arco del film. Non è un’attrice e si vede, sembra una statua di cera che si anima solo quando ha in mano un microfono. Inoltre non risulta credibile nella parte della moglie del pastore, interpretato senza grinta da Courtney Vance. Un bel visino e una grande voce (se vi piace il genere), ma la recitazione sta da tutt’altra parte. Certo, la sua presenza sarà stata senz’altro di richiamo in un periodo in cui aveva da poco sfondato ai botteghini con The Bodyguard, ma qui mostra tutte le sue numerose pecche.

Denzel Washington, molto lontano dal suo mondo fatto di thriller e filmoni drammatici, recita la parte dell’angelo corso in aiuto di un pastore che ha scordato la sua missione di uomo di Dio, per giunta in procinto di perdere la moglie e la sua comunità di fedeli. E’ un angelo non sui generis in quanto finisce per innamorarsi della bella moglie del parroco, rinunciando a lei solo per ordine di Dio.

Ma in tutto questo il Natale dov’è? Il Natale è un pretesto, lo si vede attraverso le decorazioni e lo si sente attraverso le mielosissime canzoni in tema cristiano che costellano il film come indigesti canditi su un panettone.

Non è un bel film, all’inizio potrebbe anche trarre in inganno ma perde subito di ritmo passata la prima mezzora.

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