venerdì 19 novembre 2010

0 Dylan Dog 161 – Il Dio Prigioniero

 

 

 

Soggetto e Sceneggiatura: Pasquale Ruju

Disegni: Daniele Bigliardo

Trama: Dylan e Groucho giungono nel paesino costiero di Bradwell invitati a partecipare all’inaugurazione di un parco acquatico (“Neptuneland”) dal comandante Le Duc e da sua figlia Charlotte. Alcuni addetti ai lavori vengono uccisi da due sicari mentre un treno carico di veleni attraversa tutta l’Europa per portare scorie radioattive nel profondo dell’Alaska. Intanto due loschi personaggi vengono accolti sulla nave di Le Duc: l’ammiraglio Heine (principale finanziatore di Neptuneland) e il signor Colosmith. Nel corso della vicenda si scopre come in realtà Heine abbia accettato di finanziare la costruzione del parco marino per poter utilizzare una grotta in fondo al mare per riversare i rifiuti tossici all’insaputa del mondo e con la connivenza dei governi europei. Dylan e Charlotte vengono avvertiti di questo misfatto da una misteriosa email arrivata all’indirizzo elettronico della ragazza e da questo momento iniziano a indagare…

Commento: bell’albo. Piacevole e dal tema attuale nonostante risalga ormai al 2000. Ovviamente il nucleo di tutta la vicenda è la salvaguardia del mare e della natura oltre che una sacrosanta critica a tutti gli acquari e zoo del mondo. Troppo spesso si tende a considerare questi luoghi come dei bei parchi dove gli animali vivono in totale sicurezza, fregandocene del fatto che in realtà sono ridotti a vivere in spazi angusti e sporchi, lontani dal loro habitat naturale. Messi lì per essere ammirati e nutriti dietro il pagamento di un biglietto. Questo numero di Dylan Dog non è retorico ma veritiero. E’ dura pensare che debba essere un fumetto a denunciare situazioni che spetterebbero ai mass media. Passando al lato tecnico dell’albo, non posso che applaudire sia la sceneggiatura di Ruju che i disegni di Bigliardo. Gli uni e gli altri risultano credibili e ben fatti, soprattutto la parte artistica riesce a comunicare in modo estremamente efficace l’ansia e il ritmo fortemente cadenzato della vicenda. Insomma un albo che non ha niente di soprannaturale ma che ha tutte le carte in regola per essere considerato più che buono.

Voto: 8    

0 sentenze:

 

La finestra sul cortile Copyright © 2011 - |- Template created by O Pregador - |- Powered by Blogger Templates