mercoledì 12 maggio 2010

0 48 ore (1982)

 

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Un detenuto fugge di prigione grazie all’aiuto di un suo compare, un gigante indiano con cui si mette poi alla ricerca di una valigia di denaro custodita a San Francisco dall’unico componente della banda rimasto libero. I due prendono in ostaggio la ragazza di quest’ultimo per spingerlo a fare in fretta ma presto si trovano ad avere a che fare con Jack, un  poliziotto dai modi decisamente rudi e Reggie, uno della banda in galera per furto ma libero per sole 48 ore in modo da poter aiutare il detective a trovare i due malfattori e assicurarli alla giustizia.

Siamo nel lontano, lontanissimo 1982. I due protagonisti, Nick Nolte e Eddie Murphy, sono due imberbi giovanotti sui 20 e 30 anni e già questo ci sconvolge a livello emotivo, le automobili sono sullo stile Old America (grandi scatole piatte e squadrate), i cellulari non esistono, le sigarette abbondano e le parolacce pure. E noi diciamo GRAZIE per tutto questo ben di Dio ormai edulcorato da regie asettiche, visi puliti e ben educati e poco coraggio oltre che pochissime idee (per la maggior parte brutte). Dove sono finiti i polizieschi misto humor? perchè si è persa la voglia e il talento di costruire storie credibili (ma non troppo), con protagonisti outsider, con battute capaci di entrare nella storia del cinema? Negli anni 80 i titoli si sprecano basti pensare alla trilogia di Beverly Hills Cop e nei 90 come non ricordare Arma Letale? Che non mi si venga a citare l’ultima fatica di John Travolta perchè siamo lontani anni luce dalla freschezza e coinvolgimento di 48 ore. Parliamo del film in questione? Beh c’è poco da dire e molto da guardare. Impossibile resistere alle battute, ai ritmi sempre altissimi e alla violenza mai fine a se stessa. La storia è semplice perchè è giusto che sia così, ci siamo rotti il pacco degli intrecci complessi e inutili, i due protagonisti sono bastardi per motivi diversi (uno ha la faccia da cattivo ma in fondo è un buono di natura, l’altro ha la faccia da schiaffi ma è anche una testa fina) ed entrambi regalano siparietti da vedere e rivedere su Youtube facendosi sempre qualche bella risata. Nick Nolte è più maturo e ha sicuramente una parte più complessa, è un grande attore che forse il cinema ha messo un po’ da parte e anche lui non ha fatto niente per stare a galla se non drogarsi e mettersi alla guida (se si rivedesse in questo film magari ci vedrebbe qualche segno profetico ma ammirerebbe anche la sua giovanile maestria davanti alla macchina da presa). Eddie Murphy è al suo debutto e, diciamocelo, si vede abbastanza. Un po’ rigido e ai margini per buona parte del film (piccola spalla di un grande mattatore) poi piano piano si fa spazio e riconosciamo le sue espressioni buffe, la mitica risata e la fantozzaggine (ma molto meno rispetto a quello a cui ci abituerà nelle pellicole successive).Eddie Murphy è uno di quegli attori che ha mandato in fumo la sua sfolgorante carriera di attore comico. Era il re della commedia per tutti gli anni 80 e per buona parte dei 90 poi improvvisamente ha fatto scelte incomprensibili che ne hanno molto sminuito il valore. Il ciclo del Professore Matto è onestamente orrendo, così come la Casa dei Fantasmi. E’ uscito totalmente dal circuito dei grandi ma grazie alle magie del dvd e di internet possiamo tornare indietro e recuperare piccoli gioielli come questo. Consigliato praticamente a tutti.

Voto 9  

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