martedì 10 settembre 2013

0 Settembre...

Settembre è arrivato e tu non ci sei più. Tu sorella e amica, tu sposa e bambina. Tu che sapevi tutto di me e non mi hai mai tradito. 
Dicono che chi preferisce gli animali agli uomini sia l'equivalente di un mostro ma chi pensa questo non conosce l'amore, quello vero, quello sincero, eterno, pulito, quello che non ha bisogno di parole o grandi gesti. Io se mi guardo indietro vedo solo un grande amore ed è quello tra me e la mia Grace, un amore lungo 16 anni ma in realtà destinato a durare per l'eternità perché chi si è amato davvero si rincontrerà in quel luogo dove esiste solo la bellezza e la serenità.
Ci siamo conosciute quando avevo solo 20 anni e tanta voglia di cazzeggiare. Sei nata accanto al mio letto in un mattino di fine maggio e da quell'istante sei diventata la mia compagna di avventure. Eravamo identiche. Tutte e due diffidenti con gli estranei, indipendenti, un po' viziate e assolutamente speciali. Eravamo gemelle siamesi, condividevamo il panino del pomeriggio e il divano di camera da pranzo, passeggiavamo quasi mano nella mano perché in realtà il guinzaglio non era altro che un prolungamento delle nostre braccia e ci facevamo i fatti nostri per le vie del quartiere. Ogni tanto ti giravi a guardarmi e mi sorridevi con lo sguardo come a dire "Tutto okay vero?". Avevi degli occhi sinceri, bellissimi e profondi. Non mi stancavo mai di posarti un bacio proprio tra quelle due stelle, era il mio modo per infonderti forza e farti sapere che ero sempre accanto a te. 
In tutti questi anni sei stata il mio unico pensiero bello in tante cose brutte, sei stata la mia ancora di salvezza in un oceano di delusioni e ogni volta che partivo per stupidi viaggi senza alcun senso sentivo la tua mancanza in maniera atroce. Mai potrò perdonarmi di essermi allontanata da te in occasione dell'ultimo Capodanno, proprio quando avevi più bisogno di me. Tornando indietro cancellerei molte cose, ma prima di tutto quei pochi giorni trascorsi lontano da te. Tu sai perché l'ho fatto ma farlo non è servito a farti stare meglio né a far sentire meglio me, mi ha solo reso più consapevole che le persone peggiori sono quelle che si travestono da buoni samaritani, quelle che nascondono il male (quello autentico) dietro false parole e volti (falsamente) angelici. L'ho capito tardi ma mi consola sapere che anche tu ti eri sbagliata o molto più probabilmente accettavi la sua presenza in casa nostra solo per amore mio. Mai mi perdonerò per questo, mai. 
Puppina mia, bambina mia, tante volte negli ultimi mesi mi sono chiesta come avrei potuto vivere senza di te e ora che è più di un mese che sei salita in cielo so che la vita non sarà più la stessa senza la tua presenza in questa casa e vicino a me. Vivo perché mi tocca farlo ma in realtà dentro mi sento morta. 
Questo 2013 mi sta insegnando quanto può essere amaro il calice che ci tocca bere in alcune fasi della vita. Io non sapevo che si potesse stare così male e allo stesso tempo che potessi diventare così anestetizzata alle cazzate della vita. Dopo che sei andata via ho perso interesse in tutto. Trascorro le giornate in modo banale e non mi chiedo più perché la gente sia così falsa o se un domani troverò lavoro. Leggo tanto, mi perdo in cose che non mi facciano pensare, sorrido a qualcuno ma in realtà è solo una maschera perché in realtà dentro ho la morte nel cuore. Tu lo sai e lo sa anche Dio perché sono mesi che gli rompo le palle. 
Non so cosa fare per stare meglio ma in realtà non desidero assolutamente stare meglio. Per assurdo invece mi piace vedere la gente felice perché avendo conosciuto il dolore (a razione tripla ricordiamocelo e anche questo lo sai bene) non auguro a nessuno di vivere un'esperienza simile. Mi piace la felicità della gente anche se so che a me non ne spetta più e non chiedermi il motivo perché non lo so nemmeno io ma è un pensiero che mi è venuto in testa da un po'. 
Non voglio ripensare a quando sei andata via, alle mie preghiere disperate per chiedere a Dio e a tutti i santi che ti portassero in Cielo per non farti soffrire più. E' troppo doloroso e infatti sto piangendo anche adesso senza freni. Te ne sei andata tra le braccia di mamma e questo è stato il regalo più grande che mi ha concesso Dio (altro motivo per cui sento di non potergli più chiedere niente). Adesso stai bene vicino alla tua mamma e a Kitty, sono solo io che sto male da sentirmi morire ogni giorno che passa sempre di più. La mia unica fonte di speranza e gioia è sapere che ci ritroveremo ed è per questo che non me ne frega più niente di come andrà la mia vita perché per me si è trasformata solo in attesa del momento in cui ti riabbraccerò. 
Ti amo e ti amerò per sempre.
 

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