lunedì 3 settembre 2012

0 Un mercoledì da leoni (1978)

Trama: 1962, California. Matt, Leroy e Jack sono tre ragazzi appassionati di surf, ammirati da tutti per la loro grande abilità sulla tavola. La loro amicizia si prolunga attraverso gli anni fino ad arrivare alla grande mareggiata del 1974, occasione che li troverà di nuovo insieme dopo anni di lontananza…

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Il film (Big Wednesday) è firmato da John Milius e rappresenta davvero un cult movie per tantissimi appassionati di cinema. Io sono arrivata tardi a vedere per la prima volta questa pellicola che in realtà conoscevo solo di “fama” e devo dire che la sensazione finale è di qualcosa di amaro e nostalgico allo stesso tempo. All’inizio se devo essere sincera ho fatto fatica ad entrare nell’ottica del film perché si tratta del classico esempio di sviluppo narrativo lentissimo. Ritmi bassi che proseguono fino ai titoli di coda e che rappresentano secondo me un grosso ostacolo alla visione di questo cult movie da parte delle generazioni più giovani ma poco male, in fondo non si è costretti a vedere tutto quello che è considerato a torto o a ragione un “capolavoro”. Per me si tratta di un film generazionale e molto legato all’epoca in cui si svolgono i fatti cioè 1962-1974, che per gli americani rappresentano un po’ lo spartiacque tra il sogno americano e la dura realtà rappresentata dalla guerra del Vietnam. Il regista non che sceneggiatore ha voluto richiamare quei tempi usando però tematiche più profonde che potessero coinvolgere tutti gli spettatori, statunitensi o meno, come per esempio l’amicizia, l’amore, la famiglia, la morte, tutti elementi che danno risalto ad un film che nasce in primis come omaggio al mondo del surf, sport da noi poco conosciuto e praticato.

In realtà l’elemento più caratterizzante è sicuramente la descrizione di come il passare del tempo a volte possa portare dei cambiamenti anche dolorosi nella vita delle persone, infatti vediamo come Jack per esempio sia costretto a partire per il Vietnam lasciandosi alle spalle la spensieratezza di giorni che non torneranno più e quando torna cova la speranza che la ragazza che aveva lasciato a casa tre anni prima sia ancora ad aspettarlo per poi scoprire che nel frattempo si è sposata. Ma anche Matt riceve un duro colpo dalla vita infatti scopre con amarezza di non essere più considerato dagli appassionati di surf come il più grande campione americano di tutti i tempi in quanto un nuovo surfista più giovane è diventato l’idolo delle folle, scalzandolo di fatto dal trono che l’aveva visto protagonista per tutti gli anni 60. E da qui in effetti che parte la grande sfida alla più grande mareggiata di tutti i tempi, il famoso Big Wednesday, che vede Matt battere il suo giovane rivale ma anche riconoscere il valore di quest’ultimo cedendogli di fatto il testimone e accettando il trascorrere del tempo.

A me il film non ha fatto gridare al miracolo ma gli riconosco il merito di buoni dialoghi e di una stupenda fotografia.

VOTO 6,5

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