mercoledì 26 settembre 2012

0 The illusionist (2006)–Neil Burger

Il sottotitolo presente nella locandina (“niente è come sembra”) è in effetti molto utile ripensando allo straordinario finale del film. Ammetto spudoratamente di essere stata del tutto sviata dal regista, molto bravo a indirizzare l’attenzione dello spettatore verso la via più semplice e anche se vogliamo più inquietante. Per tutto il film si arriva davvero a credere che il protagonista, Eisenheim, sia capace di portenti prodigiosi, che la magia (quella vera) esista veramente e che possa trasformarsi ben presto in evocazione di spiriti, in particolar modo se l’illusionista del titolo perde in modo tragico la sua amata e vuole in qualche maniera rivederla seppure in vesti eteree e inconsistenti.

Ci troviamo in Europa alla metà dell’Ottocento e più precisamente a Vienna. La gente si appassiona a tutto ciò che è irreale ma allo stesso modo visibile davanti ai suoi occhi. Ecco perché Eisenheim è tanto rispettato e idolatrato. E’ l’unico capace di trucchi inspiegabili ma dagli effetti prorompenti. E’ misterioso e ambiguo, il suo passato è sconosciuto ai più e questo sembra aumentare il suo fascino. Ben conscio del suo potere e della sua fama non perde coraggio neppure quando il principe ereditario al trono di imperatore austroungarico lo vuole a tutti i costi togliere di mezzo, prima per semplice fastidio e poi per gelosia nei confronti della sua promessa, la duchessa Sophie. Ignora che Eisenheim e la ragazza si conoscono da tempo e che da molti anni aspettano di ritrovarsi per coronare un desiderio espresso quando erano ancora poco più che bambini.

Ecco su questa base si va a costruire davanti ai nostri occhi un castello di carte complesso e ricco di vicoli ciechi come in un labirinto di specchi in un luna park. Pensiamo una cosa e veniamo del tutto smentiti sul finale. Eppure tutto il film è disseminato di indizi e suggerimenti su come interpretate ogni singola svolta nella vicenda. Chissà magari i più attenti saranno stati in grado di svelare il mistero molto prima del finale ma sono ben felice di essere invece stata smentita da un vero trucco alla Copperfield che mi lascerà sempre un  buon ricordo di questo film poco premiato al botteghino.

E’ un mix di generi: drammatico, fantastico e thriller. Il tutto presentato in modo magistrale soprattutto per quel che riguarda i costumi che immergono del tutto nelle atmosfere tipiche dell’Ottocento. Ma una nota di merito va a anche alla scelta di presentare il passato dell’illusionista attraverso un effetto stile vecchia macchina da presa, come se si trattasse di un film risalente all’epoca di Lumiere: immagini sgranate che si aprono e si chiudono con effetto in dissolvenza in entrata e in uscita. Molto originale e gradevole.

Eccellente poi l’interpretazione di Edward Norton, un attore fantastico sotto tutti i punti di vista.

VOTO 7,5   

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