mercoledì 5 giugno 2013

0 Gone baby gone (2007)

Opera prima di Ben Affleck. Il celebre attore confeziona un superbo thriller ricco di tensione e dramma che si chiude con un fotogramma carico di amarezza.

La vicenda è a prima vista semplice: due detective privati vengono contattati da una coppia per ritrovare la loro nipotina scomparsa. I due decidono di accettare collaborando così con due agenti di polizia (incaricati ufficialmente del caso) per trovare la pista giusta per rintracciare la piccola (figlia di una tossicodipendente). Le cose però prendono una piega sempre più tragica e imprevedibile fino alla “presunta” morte della piccola. Patrick (il detective interpretato da Casey, fratello di Affleck) però inizia a capire che qualcosa di strano sembra aleggiare intorno a tutta la questione e decide di indagare finendo per scoprire che in realtà erano stati gli agenti di polizia ad architettare la sparizione della bambina per toglierla da una situazione di degrado e miseria alla quale sarebbe stata condannata. La piccola in realtà non è morta ma vive con uno di loro in un ambiente sereno e tranquillo. Patrick, guidato da un senso della giustizia che travalica il buon senso, denuncia il fatto alle autorità competenti riportando così la bambina al suo status originale. Questa scelta lo porta a perdere l’amore della sua compagna che era contraria alla sua decisione e dopo poco tempo si renderà conto che aver seguito le regole non è servito a niente, ma anzi ha peggiorato la situazione.

Il film mette al centro di tutto la psicologia dell’uomo e in particolare il grande interrogativo su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Patrick d’istinto uccide un pedofilo che ha ammazzato un bambino ma dopo averlo fatto se ne pente nonostante tutti si complimentino con lui. Il suo senso della giustizia lo porta a commettere tutta una serie di sviste ed errori che denunciano la sua inutile inflessibilità nei confronti di situazioni risolte in maniera non consona alla legge. Lui sa che la bambina crescerebbe meglio lontano dalla madre ma nonostante ciò teme di pentirsene più avanti e così sceglie una strada che inevitabilmente finisce in un vicolo cieco, infatti la donna dopo un’iniziale pentimento per essere stata poco presente ritorna dopo poco tempo al suo egoismo congenito, abbandonando la figlia davanti ad un televisore acceso mentre lei esce per un incontro occasionale.

Il film merita la visione per tanti motivi: è girato bene, ha dei buoni dialoghi, dei bravissimi attori e un soggetto bellissimo. Consigliato a tutti.

VOTO: 9

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