lunedì 28 marzo 2011

0 Ristorante Ammentos Cagliari

Situato in via Sassari questo ristorante si pone come uno degli ormai tanti locali tipici sardi disseminati ne centro storico di Cagliari. All’ingresso sono esposte le varie tipologie di menu (antipasto+secondo+dolce; antipasto+primo+dolce; antipasto+primo+secondo+dolce) che vanno in un crescendo di portate e conseguentemente di prezzo. Penso non si possa scegliere alla carta ma potrei essere smentita perciò mi limito a ipotizzarlo.

Il locale è molto carino, piccolo come la casa dei puffi ma caratteristico e simile ad una tipica casa sarda con panieri e arazzi appesi alle pareti. Di solito si viene accolti dal signor Andrea, gentilissimo e timido, e soprattutto con il marchio MADE IN SARDINIA stampato sulla fronte. Ci si siede nei micro tavoli per due (grave difetto vista la mancanza di spazio per allungare un gomito o volendo essere grezzi per sbottonarsi il pantalone dopo le capienti portate ingurgitate) e si inizia il percorso di gusti.

Partiamo con gli ANTIPASTI (tutti serviti su grossi pezzi si sughero): pane carasau con pomodoro a cubetti, olio e aglio (delizioso e fresco), verdure grigliate che comprendono melanzane, zucchine, funghi di carne, radicchio, cipolle, peperoni (gustose ma abbondanti di aglio perciò se siete in coppia fatevi un favore e mangiate entrambi così eviterete espressioni di disgusto e solitarie notti sul divano), salumi vari (salsiccia, prosciutto, ecc…), pane carasau con pecorino fuso e fettine di pecorino fresco (molto Heidi e molto buono) e occasionalmente frittatine di verdura (l’ultima provata non esaltante a dire la verità) o olive. Volendo ci sono anche gli antipasti caldi che comprendono interiora ma non essendo amante della materia prima non le ho mai prese così come le lumache in umido.

PRIMI: ravioli, maccarrones de busa, malloreddus, culurgiones. Con ragu di carne o con il gorgonzola. Discreti ma senza acuti di vero piacere.

SECONDI: non aspettatevi il porchetto arrosto perché non è contemplato tra le proposte che vanno dal cinghiale, al maiale fino alla pecora (a mio modo di vedere la proposta più interessante). Tutto cucinato come si deve. La pecora con la salsina piccante aveva anche un bel pinzimonio di accompagnamento che ha aiutato nella laboriosa digestione.

DOLCI: piccolo vassoio con dolcetti sardi preparati in casa (alcuni discreti, altri misteriosi e dal gusto non propriamente piacevole) con l’accompagnamento di un moscato a prima vista leggero ma pesante col passare delle ore.

Il VINO è della casa e non è propriamente per tutti, nel senso che non essendo amabile non può essere apprezzato da tutti. Rimane abbastanza secco e devo dire che si sposa egregiamente con le portate tutte abbastanza corpose.

Il conto varia molto a seconda della tipologia del menu ma francamente confrontato con ristoranti similari si presenta ahimè più alto e con la grave pecca della poca scelta delle portate e con un vino così così. Sono andata nel locale tre volte e devo dire che già alla seconda il mio primo giudizio (molto positivo) andava in calando fino ad arrivare ad un voto piuttosto basso con la terza e ultima volta. Se si decide di provarlo non si rimarrà delusi ma non fatene un’abitudine consolidata o la vista ripetuta delle stesse 3 portate arriverà a farvi odiare questo posto.    

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