sabato 11 dicembre 2010

0 Viaggi organizzati: fregatura

A volte capita di sbagliarsi e di vedere onestà dove non ce n’è. Troppo buoni o troppo ingenui? L’anno scorso avevo vissuto una bella esperienza in Germania in occasione dei Mercatini di Natale, un viaggio deciso quasi all’ultimo e a scatola chiusa visto che non conoscevo il Tour Operator in questione. Essendomi trovata bene, ho malauguratamente deciso di ritentare la fortuna, stavolta per un viaggio a Bruxelles, sempre in occasione dell’Immacolata. Premetto che si tratta di un’atipica agenzia di viaggi di Carbonia che organizza viaggi in cui sono presenti i referenti, ossia il patron e consorte. Da un certo punto di vista la cosa conforta ma quando si presentano problemi che poi non vengono risolti tutto diventa spiacevole come non mai. Pensare che l’unica nota negativa dell’anno scorso era stata l’età media (abbondantemente sopra le 50 primavere)! Quest’anno invece ho proprio l’imbarazzo della scelta.

1) Albergo: Hotel Bedford a Bruxelles. Un 4 stelle che ne merita forse mezza. Arredamento anni 70, moquette macchiata, lavandino macchiato, materassi infossati, coperte militari dure ruvide e pesanti, televisore a tubo catodico che non prendeva neppure un canale italiano, chiavi magnetiche difettose, wireless solo ed esclusivamente al piano terra e due misere postazioni internet (sempre occupate anche da personale di servizio), maleducazione del personale addetto alla reception (soprattutto una giovane stronzetta dall’espressione sarcastica mentre esponevamo le nostre sacrosante rimostranze), cibo perlopiù congelato.

2) Mercatini di Natale NON PERVENUTI. Sappiate in partenza che non esistono mercatini di Natale credibili in Belgio, nonostante l’enorme pubblicità che si può trovare online. E’ tutto a uso e consumo dei pochi turisti. Nessuna atmosfera natalizia paragonabile alla Germania o all’Austria. Bancarelle con roba dozzinale e cibo internazionale (a parte le ostriche con champagne e i waffle). Illuminazioni ridicole e sparute, tristezza generale e niente per cui valga la pena di visitare questa nazione nel periodo delle feste natalizie.

3) Mancia di 10 euro richiesta dal capogruppo praticamente a viaggio non ancora iniziato. Mancia per autisti, camerieri e guida. Onestamente sono abituata a scegliere autonomamente quanto e se dare, inoltre mi aspetto che tali richieste siano fatte quando il viaggio è in via di conclusione e quando quindi ho avuto ampiamente modo di stabilire (almeno per la guida) se il servizio meriti un extra così generoso. Considerato poi che eravamo almeno 40, tirate voi le somme. Inoltre la consegna dei denari non è neppure avvenuta davanti ai nostri occhi quindi per me non è chiaro se i soldi siano poi arrivati a destinazione.

4) Costo del viaggio eccessivo. 750 euro per 4 giorni senza contare le bibite e le spese che fanno lievitare il tutto a quasi 1000 euro. Il prezzo di una crociera di una settimana. Il tutto però viene presentato come ultra conveniente, tanto da pensare di organizzare una settimana con Costa Crociere con tutte le escursioni auto gestite. Ovviamente spacciato come economico rispetto all’organizzazione Costa, peccato che quest’ultima offra un ventaglio ampio di possibilità di escursioni per ogni singolo giorno e non ti costringa a scegliere la cena delle 19 o delle 21 per compattare un gruppo. E soprattutto eviti di chiederti 300 euro come supplemento singola (cabina interna).

5) Ristoranti da mani nei capelli. Si può onestamente pensare di prenotare a Bruxelles un ristorante chiamato La Capannina, con cucina italiana e personale musulmano? Sistemati in uno stretto corridoio in balìa delle correnti nordiche, con un piatto di pasta al sugo e un tiramisù (scadente). Altra scelta azzeccata quella di Babylos a Liegi: cameriera con capelli lunghi e scarmigliati (sempre ad un millimetro dal piatto), tentativo di imbroglio sul prezzo delle bibite (chiaramente non esposto in nessun menu), secchiellino della lavastoviglie sul tavolo per prendere il proprio cucchiaino.

6) Guida ottantenne, con tremore di Parkinson, maleducata e tirchia (con i soldi degli altri). Questo vecchio belga, ma veramente vecchio, in 3 giorni ci ha fatto visitare solo chiese. Unico museo, quello di Storia Militare, perché gratis e con i bagni. Vi lascio immaginare l’interesse generale per 800 spade tutte uguali e cappelli col pennacchio, per l’allarme dello sgancio bombe ogni 5 minuti e in definitiva per il meno interessante dei 100 musei presenti a Bruxelles. L’Agnello Mistico rimarrà sempre un mistero visto che era a pagamento e perciò non meritava uno sguardo neanche di sfuggita. Il vecchio inoltre parlava solo per i 4 o 5 che aveva vicino dimenticando la regola base della Brava Guida che impone di aspettare anche l’ultima delle pecorelle smarrite prima di dire Bha. Nonostante le tante rimostranze ha fatto solo spallucce e ha continuato a fottersene, con in tasca parte dei miei 10 euro. Anche in questo caso poco o nulla è stato fatto per risolvere la questione, che non spetta e mai deve spettare al cliente ma sempre e solo all’organizzatore.

In conclusione sono tornata a casa con il portafogli più leggero e l’umore più nero con la consolazione però di uno zaino rosso che non regalerei neppure al mio peggior nemico e con la promessa di 50 euro di sconto sul prossimo immaginario viaggio con un Tour Operator di cui per decenza e onestà intellettuale nasconderò il nome.        

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