Astrid viene affidata ai servizi sociali in seguito alla condanna al carcere della madre accusata di aver ucciso il suo amante avvelenandolo con l'oleandro bianco. Da questo momento per la ragazza inizia un percorso durissimo fatto di affidamenti a famiglie non sempre amorevoli e colloqui con una madre distante e incapace di dimostrarle il suo affetto, troppo concentrata su se stessa.
Il film ha un cast femminile di tutto rispetto: una grande Michelle Pfeiffer nel ruolo della madre snaturata, Robin Wright madre affidataria dalla sbronza facile, Renée Zellweger dolcissima quanto fragile e una giovane e praticamente sconosciuta Alison Lohman che ricopre un ruolo difficilissimo e intenso. Basta la presenza di tre icone di Hollywood per fare di questo film un capolavoro? Sicuramente no, un capolavoro è un complimento troppo generoso per White Oleander ma si può tranquillamente affermare che si tratta di un bel film introspettivo che presenta in alcune parti un ritmo lentissimo ma che si riscatta con dialoghi intensi e un'ottima vena recitativa da parte di quasi tutto il cast.
Il regista lavora molto sull'immagine come a voler rimarcare la vena artistica delle due protagoniste e certo non offre un quadro meraviglioso dell'universo maschile descritto come traditore, fedifrago e promiscuo. Anche le donne non subiscono un trattamento migliore ma a loro vengono perlomeno offerte delle giustificazioni.
Non ho un giudizio totalmente positivo su questo film ma non saprei spiegare precisamente il perché, sicuramente mi ha messo addosso una certa dose di pessimismo cosmico.
Voto 6
1 sentenze:
l'avevo visto un bel po' di tempo fa. anche a me era piaciucchiato ma non aveva convinto del tutto..
6 è un voto giusto
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