Da accanita lettrice di racconti di Edgar Allan Poe mi sono sentita quasi costretta a vedere questo film che ha per l’appunto come protagonista l’ombroso EAP, interpretato dal bravo e diligente John Cusack (in realtà quasi imbarazzato e imbarazzante in questi insoliti panni Ottocenteschi).
La trama è a dir poco semplice: un serial killer sta uccidendo alcuni abitanti di Baltimora ispirandosi ai racconti di Poe, motivo per il quale il granitico e rigido detective Fields chiede proprio l’aiuto di quest’ultimo per cercare di fermare l’assassino che nel frattempo ha rapito Emily, la fidanzata di Poe (in modo da lanciare una sfida al suo scrittore preferito spingendolo a scrivere in modo dettagliato i particolari della vicenda sul giornale locale).
Il film si apre con Edgar che seduto su una panchina guarda verso l’alto con uno sguardo prossimo alla morte e si chiude allo stesso modo, compiendo una rotazione di 360 gradi che tende a spiegare l’ancora insolita morte improvvisa dello scrittore americano. Ovviamente il regista dà una sua interpretazione a dire il vero abbastanza credibile e coerente rispetto al racconto che egli stesso mette in piedi. Il problema però sta proprio nel modo un po’ infantile e dozzinale in cui è stato realizzato il film, sempre appeso ad un filo di illogica coerenza narrativa. Mi spiego: non c’è stata cura nel delineare la psicologia del killer né tantomeno nel descrivere il suo modus operandi. Noi spettatori, infatti, non riusciamo ad anticipare le mosse del killer proprio perché è impossibile farlo. La sua logica e i suoi movimenti sono chiari solo a Poe che però sembra arrivare alla soluzione con troppa facilità e così il film si brucia senza darci il piacere di assaporarlo. Un peccato perché la trama dava segnali positivi percepibili dai fan ma anche dai non addetti ai lavori.
Non lo consiglierei neanche ad un appassionato visto che i racconti di Poe citati nel film sembrano solo un astuto pretesto per richiamare il pubblico nelle sale ormai sempre più vuote dei nostri cinema. Un’occasione mancata.
VOTO 5,5
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