giovedì 1 marzo 2012

0 L’affittacamere (1976)

Due sorelle, una brutta e grassa l’altra bella e procace (Gloria Guida), ricevono in eredità da una vecchia zia un casolare alle porte di Bologna e decidono di ricavarne una pensione. Nel giro di poco tempo, soprattutto grazie all’avvenenza della sorella bella, i clienti aumentano e pazienza se in cambio delle 50000 lire al giorno pretendono oltre al vitto e alloggio anche qualche favore sessuale….

Si tratta di un film veramente da poco, una sorta di Locandiera in chiave erotica con al centro tutta una serie di equivoci di tipo sessuale: moglie fedifraga che tradisce il marito censore, l’onorevole feticista, il medico che tradisce la moglie e via dicendo. Le battute poi sono veramente da circolo polare artico non riuscendo mai a strappare una risata ma anzi diventando via via più indigeste.

Il film riveste in pieno le atmosfere del cinema italiano anni ‘70 che ha portato al successo tante belle donne (ora un po’ acciaccate dal passare degli anni) tra cui sicuramente Gloria Guida, una Barbie in tutto e per tutto. Le scene di nudo anche integrale (che sono poi il sale di questo genere di pellicola e la carota per l’asino in forma di uomo guardone) non mancano, mentre il sesso è solo accennato ma mai concretizzato (vedi il bel fantino Pambieri che non riesce mai per un motivo o per l’altro a finalizzare la copula con l’amante).

Insomma un prodotto non annoverabile neanche tra i cult di quegli anni, mal fatto, mal recitato e con una trama terribile.

VOTO 4

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