lunedì 12 marzo 2012

0 Amore mio aiutami (1969)

Questa è la storia di Giovanni (Alberto Sordi) e Raffaella (Monica Vitti), una coppia felicemente sposata da 10 anni che improvvisamente subisce un momento di crisi. Il tutto comincia quando Raffaella confida a suo marito di essersi innamorata di un altro uomo, conosciuto in uno dei suoi mercoledì a teatro. Inizialmente Giovanni cerca di non perdere la testa e anzi tenta di aiutare la moglie ad uscire da questo momento di sbandamento, arrivando a sopportare anche le numerose ore in cui lei parla continuamente dell’amante. Ad un certo punto, stremato dalla situazione, arriva a picchiare brutalmente Raffaella tanto da mandarla in ospedale (così come era successo ad una coppia di cui avevano letto nella cronaca di un quotidiano all’inizio del film, giudicando il marito un violento senza cuore). Dopo questo fatto Raffaella sembra essere tornata quella di un tempo, innamorata e accondiscendente ma la tragedia è dietro l’angolo e deflagra durante una crociera in Spagna che i due decidono di regalarsi come suggello ad un periodo difficile. Sarà proprio lì che Giovanni perderà definitivamente la moglie…

Com’è amara questa commedia! Al centro un amore coniugale messo a dura prova da una sbandata improvvisa e inaspettata. La routine spazzata via da un imprevisto in forma di uomo piacente e disponibile, affascinante e colto, tutto il contrario dell’anonimo Giovanni, così prevedibile e accondiscendente nei confronti di una moglie di cui è talmente innamorato da soffrire per le lacrime che lei versa per un altro uomo. La sofferenza di Raffaella supera la gelosia e il dolore e il pover’uomo si convince che l’unico modo per risolvere la situazione è concedere alla moglie un ballo con l’uomo che ama, senza capire che questo sarà il preludio al tradimento completo e alla fine del matrimonio. La sua ultima speranza infatti è che una volta consumato il capriccio, Raffaella torni da lui rendendosi conto che si trattava solo di attrazione sessuale, ma quando capisce che invece si tratta di amore vero non gli resta che tornare mestamente a casa, con le istruzioni della moglie scritte su un foglietto nascosto nella giacca. Lei alla fine con le lacrime agli occhi, nuda nel letto che ha diviso con l’amante, gli chiede se la rivuole con lei e lui fa no con la testa, no no no, come un bambino a cui hanno dato un sonoro ceffone o a cui hanno rubato il giocattolo preferito. No che significa non ti credo più, no non ti voglio più aiutare a farmi star male, no lasciami in pace. Il film è la parabola di un amore che forse non c’era più già da tanto tempo, che si trascinava in gesti quotidiani fatti senza più poesia ma come un prezzo da pagare per il quieto vivere. E’ una commedia amarissima che vede come protagonisti due grandissimi attori che tengono su il film con maestria e un istrionismo da veri mattatori. Lei è una bellissima Vitti che manifesta le sue nevrosi somatizzando le sofferenze di cuore, lui è un Alberto Sordi nevrotico, tenero, innamorato e gelosissimo. I due fanno grande un film che soprattutto nella seconda parte vira un po’ troppo nel dramma. Bello comunque e meritevole di essere visto.

VOTO 7,5

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