Cast tutto al femminile per questa classica commedia americana che si ispira ad una pieces teatrale risalente addirittura ai lontani anni 30. Il film parla soprattutto di amicizia e di amore (più della prima che del secondo a voler essere sinceri) soffermandosi in particolar modo sul rapporto tra donne (amiche ma anche madre/figlia). Al centro abbiamo quattro amiche dell'alta società che vivono tra party e manicure e proprio durante uno di questi faticosissimi passatempi vengono a scoprire che una di loro (Meg Ryan) è stata tradita dal marito.
Ho trovato questo film molto strano, nel senso che in alcune sequenze ho perfino sorriso ma in linea generale l'ho trovato abbastanza mal realizzato. Ci troviamo davanti ad una brutta copia di Sex in the city dove prevale il lusso, le belle case, la superficialità, insomma un mondo molto lontano da quello che risulta familiare alla donna comune. Questo potrebbe risultare anche positivo in quanto spinge a sognare e uno dei compiti del cinema è appunto quello di permettere alla gente comune di assaggiare quella fetta di torta su cui non metteranno mai i denti nella vita reale, però...Però questo può essere possibile quando metti al centro della storia modelli femminili credibili (e tutto sommato le protagoniste di Sex in the city lo sono) ma qui non ci siamo proprio: Mary (alias una gonfiatissima Meg Ryan) è una donna ricca che si accorge in mega ritardo che forse non è il caso di dipendere dagli uomini, ma per far questo passa attraverso un procedimento che in realtà serve solo a riprendersi il marito (look sexy in primis), Sylvia (una brava Annette Bening) è un direttore di giornale che decide di farsi da parte per lasciar spazio ad una ragazza più giovane e dalle idee editoriali più moderne (e siamo già alla doppia sconfitta per l'universo femminile), Edie (una stralunata Debra Messing) è sempre incinta e alle prese con una nidiata di figlie mentre il marito è totalmente assente (terza sconfitta), poi ovviamente hanno inserito una lesbica per non far mancare quel tocco di modernità ad un film vecchissimo nelle intenzioni.
Evitabile.
Voto 5
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