Soggetto e sceneggiatura: Claudio Chiaverotti
Disegni: Giovanni Freghieri
Trama: la giovane astronauta britannica Kay sviene durante una complicata operazione nello spazio sostenendo al suo risveglio a Londra di aver visto il diavolo. Ma c’è di peggio perché la ragazza è convinta che dentro di lei sia presente la diabolica creatura del Male. A questo punto, come nella migliore tradizione, si reca a chiedere aiuto a Dylan Dog che, come al solito, si dimostra inizialmente scettico pensando che si tratti di semplice autosuggestione. Frattanto viene uccisa da un fanatico religioso la sorella gemella di Kay, Charlize. Questo fatto spinge Dylan ad accettare il caso. Nel corso delle indagini viene a scoprire casualmente che l’assassino (che nel frattempo ha continuato a uccidere persone vicine a Kay) è un campione di scherma chiamato Valus Grant. Costui, mesi prima, era entrato in coma a causa di un brutto incidente stradale e durante i tre mesi di incoscienza aveva continuato a sentire delle voci nella testa che gli dicevano che aveva ricevuto un grande dono da Dio, ossia poter vedere il Diavolo nel volto degli esseri umani posseduti. Lo stesso Grant rintraccia Dylan per pregarlo di uccidere Kay ma finisce fulminato dalla corrente elettrica. Prima di morire però fa delle importanti rivelazioni all’Indagatore dell’Incubo che finalmente capisce che in realtà il vero artefice di questa follia non è altro che Sherman, l’ingegnere capo della missione a cui aveva partecipato Kay. Questi, geloso del successo della ragazza e timoroso che le potesse essere affidata la direzione del centro spaziale, aveva manomesso la tuta spaziale di Kay in modo da farla morire nello spazio ma la donna era stata salvata appena in tempo. La prolungata mancanza d’ossigeno però aveva prodotto l’allucinazione sul Diavolo e Sherman ne aveva approfittato per istigare Grant ad uccidere la ragazza.
Commento: la storia mantiene strettamente il contatto con la realtà visto che tutto viene spiegato in maniera logica e scientifica. Il Diavolo quindi non esiste, non ha mai preso possesso del corpo della ragazza…ma allora perché quella vignetta finale in cui gli occhi di Kay confermano la presenza del diavolo? Questo trucco sa di fumetti e film dell’orrore di serie b ma mantiene fede a Dylan Dog che non potrà mai essere un fumetto razionale al 100%. A parte la banalità o meno del finale, diciamo che la storia è abbastanza appassionante anche se trasmette poco a livello di “cast”. I protagonisti sono tutti un po’ freddini e guidati da logiche approssimative. Persino Dylan, con la giovane faccia disegnata da Freghieri, sembra alquanto sottotono, così come le brutte battute di Groucho, per una volta figura assolutamente marginale. Poco ispirati anche i riferimenti a film che lo sceneggiatore ritiene deludenti (La moglie dell’astronauta) e che rendono il tutto un po’ troppo casereccio. Insomma con questo numero non si raggiungono decisamente i piani alti ma la storia è comunque gradevole e inedita nel suo scenario spaziale.
VOTO 6
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