venerdì 2 dicembre 2011

0 X–Factor 5. Pagelle Terza Puntata

Antonella – Strict Machine: che forte questa ragazza, umanamente e artisticamente. Ha esordito nelle vesti di un omino con gli occhi chiari ed è diventata in poche settimane una donna con un certo fascino, una creatura androgina proveniente da un lontanissimo pianeta. Un po’ Sinead O’Connor, un po’ Natalie Imbruglia. La trovo sempre più internazionale e perciò esportabile all’estero, un cavallo di razza. Tecnicamente è pressoché perfetta anche se il pezzo (un tantino mediocre) non le ha permesso di esprimersi al meglio e soprattutto il tacco alto l’ha messa in seria difficoltà. VOTO 7

Davide – Never Be Alone: ha una gran voglia di sperimentare ed è un dolcissimo ragazzo. Stavolta, grazie anche ad un microfono che distorce la voce (idea grandiosa), offre un’esibizione di grande impatto, presentandosi sul palco con un nuovo taglio di capelli più fashion e in un groviglio di ballerini. Bellissimo l’arrangiamento anni 80 e in generale tutto il pacchetto messo in piedi da Tomassini, Morgan e Davide. Pelle d’oca. VOTO 9,5

Nicole – Born this way: nel filmato precedente all’esibizione scopriamo con un ohhhhhhhhh di meraviglia che l’idolo di Nicole è Giorgia. Ma dai?? Non l’avrei mai detto. Ok, lo ammetto, a me la timbrica di questa ragazza mi pialla gli zebedei. E’ vecchio vecchio vecchissimo. Perfino Giorgia ha cambiato un po’ il suo stile. La performance di stasera però mi ha convinto maggiormente rispetto alla puntata scorsa. Innanzitutto era intonata e poi è riuscita a stare sul palco in modo convincente, mostrando di avere anche una certa dimestichezza col ballo. VOTO 6,5

Café Margot – Crying at the discoteque: canzone portata al successo negli anni 90 dagli Alcazar, niente di che a livello dance e piuttosto monotona. Avrei preferito se Elio avesse continuato il percorso qualitativo e originale intrapreso la settimana scorsa. E poi: non togliete mai più gli occhialoni all’urlatrice del duo. Siete matti?? E’ come togliere la coperta a Linus. Niente, stasera le ho trovate molli molli come una pallina di Didò. Peccato. VOTO 5,5

Vincenzo – Miss you: prima di tutto questo non è un brano dance, secondo Vincenzo proprio non si può vedere. E’ un uomo senza collo. Ma c’è di peggio: è un tipo piuttosto antipatico e pieno di sé. Ha una timbrica che spremi spremi non può portare a niente, se non a imitare Lauzi o i cantautori della scuola genovese. E’ un personaggio piuttosto che una persona: cappello in testa, barba lunga, abiti sdruciti. Nella performance di stasera si concede anche delle libertà da uomo navigato, come la pacca sul sedere di una ballerina abbastanza disgustata. Non so, il suo modo di cantare è sempre ugualmente noioso e ripetitivo. Non mi piace. VOTO 5

Jessica – Slave to the rhythm: la ragazza ama le sfide e stasera si cimenta con un pezzo raffinato e difficile di Grace Jones. Mi è piaciuto tanto scoprire che sa pure suonare la chitarra, cosa non comune per una donna in generale e per una ragazza di quell’età in particolare. Ha anche un grande cuore, cosa che non guasta mai. Sul palco ci sta come a casa sua, è un vero animale da palcoscenico e anche se l’inglese non è dei migliori riesce comunque a portare la pagnotta a casa con un’interpretazione credibilissima. VOTO 7

Valerio – The Look of love: pezzone anni 80 per il più timido e insicuro di questa edizione. Ragazzi mi ha veramente stupito tantissimo. Ha ballato veramente bene, cosa poco importante in realtà ma fondamentale per sciogliersi un po’, ma soprattutto si è divertito e ha cantato sempre con un gran sorriso stampato in faccia, sintomo di una sicurezza che lentamente sta iniziando a far sua. La sua timbrica risulta perfetta per il genere anni 80. Promosso a pieni voti. VOTO 9,5

Moderni – Judas: un altro pezzo di Lady Gaga…che palle ma non c’era niente di diverso a livello dance?? Stasera mi ricordano gli Aqua e non è un complimento. Mmh mi dispiace ma la sensazione copia di mille riassunti non mi garba tanto. VOTO 5

Francesca – Tainted Love: povera Francesca, in piena rotta di collisione con la terribile Mona nazionalpopolare. Anche a sto giro le piazza un brano monocorde sapendo bene che non si adatta alle enormi qualità vocali della ragazza. Più un accanimento che una cura all’insicurezza di Francesca. Bello comunque il gioco dei microfoni. L’esecuzione è discreta nonostante sia come far andare una Ferrari in un rettilineo di città con mille semafori rossi. VOTO 6

Claudio – If I ever feel better:  Claudione alle prese con l’odiato inglese e con fraseggi davvero complessi. Ha una timbrica eccezionale, immagino cosa potrebbe fare con un brano dei Metallica. Tranne qualche incertezza nelle fasi iniziali, canta veramente bene, offrendo anche un bello spettacolo su e giù dal palco. Bravo, VOTO 7          

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