A volte capita (a me succede spessissimo per esempio) di poter andare al cinema solo nella settimana di transizione, ossia quella in cui i film decenti sono appena stati tolti dalla programmazione e quelli belli debutteranno il venerdì successivo. In quei casi si dà una scorsa ai vari trailer e si fa la scelta che faccia meno male al portafoglio, cioè quella che risponde all’equazione giusto equilibrio qualità/prezzo anche se si sa il prezzo è invariabile ma la qualità è una continua altalena con più scendi che sali. Almeno in questi ultimi 2 anni. In un sabato che si preannunciava decisamente mediocre da un punto di vista cinefilo, ho deciso di dare fiducia alle riviste di glamour e ho scelto Sex And The City 2.
Mi piaceva l’idea dell’ambientazione esotica e infine sono stata convinta da qualche battuta pescata qua e là nel trailer (se siete interessati guardate qui). Non partivo con grandi preconcetti perchè conoscevo molto bene il telefilm, seguito più per ragioni sentimentali che per reale interesse. L’orario del resto non era dei migliori ma accontentiamoci di pensare che c’è stato un lungo periodo in cui la censura aveva le lame spuntate e potevamo vedere (perdindirindina!) una serie che faceva del sesso il suo nucleo centrale. Il sesso e le complicazioni delle relazioni uomo/donna, viste dal punto di osservazione femminile, perciò ancora più coraggiose. Insomma, un telefilm che meritava rispetto e che ha dato alla luce due film sul grande schermo. Il primo non l’ho visto, il secondo l’ho voluto provare e sentire che sapore poteva lasciarmi. Insipido, gradevole o eccellente? Direi molto vicino all’ottimo. Lo dico nonostante l’orario di inizio fosse le 22 20 e l’orario di fine l’1, nonostante una giornata stancante e l’aria condizionata da Polo Nord.
Il film è perfetto, una commedia purosangue con ampio spazio alle battute salaci della (incorreggibilmente) ninfomane Samantha, alla crisi coniugale di Carrie, allo stress convulso della povera Charlotte e alla grande determinazione e saggezza della rossa Miranda. Fiumi di champagne, lusso sfrenato e prime consapevolezze dell’età che passa. Le trentenni (e oltre) del 1998 sono diventate mogli e madri di famiglia, qualcuno ci ha visto un inutile tentativo di tenere in piedi un telefilm che ha chiuso i battenti ormai da qualche anno, io invece lo giudico come un onesto prodotto che forse non è molto credibile ma che riesce nello scopo di far ridere, il che non è da tutti. Le 4 attrici erano alquanto detestabili nella serie televisiva, qui diventano umane, quasi delle vicine di casa che potresti incrociare nell’ascensore mentre porti giù il cane. Io lo trovo rassicurante, banale forse, ma piacevole in un panorama cinematografico che non offre niente di più di roba da teenager in piena crisi ormonale (e indecisi tra chi sia più bono tra Jacob e Edward) o principi che saltano e fermano il tempo invece di buttarsi giù da un palazzo e darsi fuoco.
Inutile dire che Sex and the city 2 si rivolge esclusivamente ad un pubblico femminile dai 30 in su, le ragazzine proverebbero pena e gli uomini sbadiglierebbero molto prima della metà dei ben 148 minuti di pellicola.
Voto 8
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