martedì 6 luglio 2010

0 Alexander (2004)

Alexander

Non si tratta di un film osannato dalla critica, anzi direi che è stato distrutto, fatto a pezzi e premiato con Oscar di latta. All’epoca quello che sembrava saliente di questa lunga e costosa pellicola era il fondoschiena nudo dell’irlandese Colin Farrel. Un frammento di un secondo netto di cui ci si accorge solo se si guarda il film per quest’unico motivo. Con questi presupposti, oltre che per il capello biondo platino dello stesso Farrel, la visione non mi allettava per niente, tanto è vero che ho aspettato 6 anni per vederlo.

La trama rispetta in pieno le fonti storiche e così ci viene offerta davanti agli occhi la breve e gloriosa vita di Alessandro, discendente di Achille ed Ercole. Un uomo succube di una madre forte ed ambiziosa (Olimpiade, interpretata da una bellissima Angelina Jolie) e non tanto amato da un padre accecato dal vino e dalla guerra (Filippo II, interpretato da un quasi irriconoscibile Val Kilmer). Il sogno di Alessandro è la gloria raggiunta attraverso la conquista di territori sconosciuti e l’unione di popoli diversi. L’esercito lo ama e lo segue fino in capo al mondo fino a che non capisce di aver seguito per anni il sogno di un’unica persona, a scapito delle proprie famiglie e di migliaia di vite umane. Alessandro supera il padre nella gloria ma perde tutto quello che per lui conta: Efestione, che rappresenta l’amore di una vita e Bucefalo, il suo cavallo indomabile. Tutto il resto è niente, tutto il resto è superficie e strumento per arrivare ad un sogno solo in parte realizzato, ma la consapevolezza arriva troppo tardi, quando ormai le sue labbra assaporano l’amaro calice dell’odio che ormai lo circonda da ogni parte.

Tutto questo ci viene raccontato dall’anziano Tolomeo, uno dei “falsi” amici e compagni di Alessandro. In un Egitto color pastello detta la storia di Alessandro ad uno scriba ricordando i momenti salienti della sua esistenza. Antony Hopkins, grasso e invecchiato è davvero la parte meno riuscita di questo film e tutto sommato la più sacrificabile volendo essere onesti.

Il film a me è piaciuto tantissimo a differenza di un altro contemporaneo kolossal hollywoodiano, ossia Troy (onestamente inguardabile e vergognoso). Io ho trovato il film appassionante, realistico e come ho detto prima molto attinente ai fatti reali, cosa del tutto anomale per una produzione statunitense. La critica non l’ha capito e si è fermata alla superficie, il pubblico probabilmente gli preferirà sempre Il Gladiatore, ciò non toglie che si tratti di un buon prodotto. Gli si rimprovera anche una certa insistenza sui gusti sessuali del protagonista, troppo orientati verso l’omosessualità, dimenticando forse che in Grecia così come in tutto il mondo classico era un fatto normalissimo provare sentimenti forti per lo stesso sesso, per condivisione di intenti, cultura, guerra, vita e morte. L’unione tra uomo e donna era necessaria, ma il sentimento vero, quello libero da obblighi sociali era quello verso lo stesso sesso.

Puri dettagli. Ora spazio per il trailer 

Voto  

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