Venerdì scorso ho partecipato per la prima volta ad una sagra di paese ed è stata un'esperienza bellissima che terrò a mente tutte le volte che mi verrà da storcere il naso davanti alla locandina di qualche evento agro alimentare in posti sperduti della mia isola. E' stata una serata piacevolissima in cui ho sentito forte la celebre accoglienza sarda che oggettivamente è unica al mondo. Io sono sardissima ma essendo cittadina non ho nel dna quell'incredibile senso di appartenenza che è proprio delle persone che abitano in piccole realtà di provincia e che viene espresso anche attraverso una tavola apparecchiata alla buona e cibo cucinato in enormi quantità per sfamare anche l'ultimo invitato. E' stato fantastico sedersi intorno a quel lungo tavolo in compagnia di amici vecchi e nuovi (e purtroppo anche con la presenza dei soliti falsi continentali che vengono in Sardegna solo per farsi il culo nero e per criticare le nostre usanze....ma che imparassero a parlare in italiano e a imparare un po' di educazione altro che storie...ma lasciamo perdere, tanto ormai ho sempre più la convinzione che la gente del centro nord abbia seri problemi relazionali e di trasparenza). Il menu era quasi tutto a base dei prodotti della laguna ma senza disdegnare un'incursione nell'entroterra con una fantastica salsiccia e delle fave in umido. Mi guardavo intorno e in quei 150 visi vedevo il piacere di trascorrere una serata d'estate all'aria aperta con un po' di musica e tante buone cose da mangiare, magari a pochi passi da casa propria. Ho respirato la serenità di quel momento e sono stata contenta di essere anche io parte di qualcosa, con la mia Ichnusa ghiacciata e le mani sporche di fritto di pesce. La semplicità, l'immediatezza, la condivisione, tutto quello che si fa fatica a trovare in questa orrenda quotidianità.
lunedì 22 luglio 2013
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