Matt è uno studente americano cacciato da Harvard a due mesi dalla laurea in giornalismo. Non avendo più un posto dove stare decide di raggiungere sua sorella a Londra. Qui entra in contatto con gli hooligans del West Ham e ne rimane totalmente affascinato, tanto da entrare a far parte della F. A. e da conquistare in breve tempo la fiducia di tutto il gruppo. Conoscerà la violenza ma anche un forte senso di appartenenza che va ben oltre il tifo calcistico.
Questo film è un piccolo capolavoro nel suo genere. Prima di tutto per la regia, semplice ma efficace, priva di zone morte e sempre sul pezzo. Sicuramente l’elemento che più mi ha colpito è senz’altro l’originalità nel far vedere durante la sequenza del sorteggio per il campionato, che tutti i membri della F.A. in realtà non sono dei delinquenti a tempo pieno ma svolgono dei normalissimi lavori (anche di un certo rilievo in alcuni casi), lavori che li mettono continuamente a contatto con persone (pilota d’aereo, professore, etc…), lavori in cui sono apprezzati. Non so se tutto ciò corrisponda al vero ma è sicuramente un punto di vista interessante e nuovo rispetto a tanti altri film che descrivono il mondo degli ultrà come un mondo di feccia e di violenza fine a se stessa. Secondo me il regista ha voluto soffermarsi sull’aspetto più intimista della faccenda, sulla fratellanza che nasce da una passione comune. Matt al suo arrivo a Londra è un sempliciotto che non sa cosa fare nella vita, ma dopo aver conosciuto Pete scopre di poter essere parte di qualcosa.
Ho trovato Elijah Wood perfettamente centrato nella parte del ragazzo per bene che assaggia per la prima volta il sapore della vita vera, così come Charlie Hunnam nel ruolo del duro dal cuore tenero.
Voto: 8
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