Eccoci davanti all'ennesima trasposizione cinematografica di un comic della Marvel.
Ci troviamo negli anni 40. Stavolta al centro della vicenda troviamo il giovane e valoroso Steve Rogers, ragazzo esilino affetto da grande
(e direi quasi malato) patriottismo che viene trasformato dall'esercito americano nell'imponente e indistruttibile Captain America, unica arma contro i tedeschi e soprattutto contro il mostruoso Teschio Rosso (un sottoufficiale teutonico appassionato di magia nordica).
Questa è la trama ridotta all'osso ma in effetti il film è davvero tutto qui: lotta tra Captain America e Teschio Rosso, un po' di amicizia, un po' di amore appena accennato, qualche luogo comune, un pizzico di umorismo e stop.
Diciamo pure che la parte migliore di tutto il film è il colpo di scena finale che porta con sè l'ovvia necessità di sfornare numerosi sequel (così come è capitato ad altri supereroi). Intendiamoci il film non è assolutamente brutto, anzi. E' un film che giudicherei carino e ben realizzato ma fin troppo simile a molti altri già visti in passato. Direi un mix tra il classico film da supereroe e Indiana Jones.
Il protagonista Chris Evans è piuttosto insipido e incolore dotato di una faccia che non rimane impressa e di un fisico che in un modo o nell'altro sembra sempre frutto di qualche trucco digitale.
Voto 6,5
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