In pochi giorni ho colmato tutte le mie lacune sul personaggio Rocky Balboa, nel senso che ho visto (e in minima parte rivisto) l'intera mitica saga che vede per protagonista il pugile di origini italoamericane.
La visione è stata spettacolare e nostalgica, costellata di tante emozioni contrastanti, dal piacere per una recitazione d'altri tempi alla malinconia per un passato cinematografico ormai perduto. In quegli anni (settanta e soprattutto Ottanta) il cinema ci nutriva di eroi e antieroi, di figure destinate a diventare leggenda, come nel caso appunto di Rocky, impersonato da uno splendido (almeno fino al 1990) Sylvester Stallone, che si fa notare non solo come protagonista dei film ma soprattutto come sceneggiatore, soggettista e regista, dimostrando in tutti questi casi una maestria eccezionale.
Rocky è un giovane non giovane già dal primo film. E' un uomo ad un tiro di schioppo dai 30 anni, pugile mediocre e a tempo perso, rozzo, sempliciotto ma dai grandi principi morali. Vive in quel di Philadelphia, in periferia, in un monolocale di pochi metri quadrati che divide con le sue tartarughe e il pesce rosso. Il cibo per i suoi animaletti lo compra nel vicino negozio di animali in cui lavora la timida e insicura Adriana, la ragazza che gli fa battere il cuore. In poco tempo la sua vita inizia a cambiare in quanto viene scelto dall'allora campione del mondo dei pesi massini Apollo Creed come suo sfidante e inizia anche la sua storia d'amore con Adriana, sorella del suo migliore amico Paulie. L'allenamento a cui si sottopone è noto a tutti: corsetta fino al museo di Philadelphia, pugni ai quarti di bue e tanta palestra insieme al suo allenatore e manager Mickey. Il primo film lo vede perdente ai punti contro Apollo.
Nel secondo film (1979) abbiamo naturalmente la rivincita e la vittoria di Rocky che conquista il titolo di campione del mondo di pesi massimi. Lui e Adriana nel frattempo si sono sposati e hanno messo al mondo il loro primo e unico figlio Rocky Jr. (Adriana ha di molto migliorato il suo aspetto diventando molto affascinante). La vita inizia a cambiare anche da un punto di vista economico visti gli alti guadagni ricavati dagli incontri e dalla crescente popolarità di Rocky.
Nel terzo film (1982) l'avversario è Mister T, notissimo a tutti noi degli anni Ottanta come protagonista della serie A-Team. Nel quarto film (1985) viene dato ampio spazio al conflitto Usa Urss facendolo però calare sul quadrato in quanto Rocky viene sfidato dal quasi robotico Ivan Drago. Divertente l'allenamento di Rocky addirittura tra le nevi della Russia. Clamorosa la colonna sonora (ma effettivamente il discorso è valido per tutti i sei film).
Quinto film (1990) incentrato sul rapporto conflittuale tra Rocky, ormai ritiratosi dal mondo della boxe, e suo figlio, un ragazzino geloso del rapporto di intesa tra suo padre e il giovane che inizia ad allenare. Doveva essere l'ultimo film della saga ed è l'unico in cui non vediamo Rocky salire sul ring perchè uscito mal ridotto dall'ultimo incontro con Ivan Drago. Come dicevo doveva essere l'ultimo film ma inaspettatamente ben sedici anni dopo vediamo comparire sul grande schermo Rocky Balboa (2006), un film abbastanza amaro e che vede calare definitivamente il sipario sulla vita del nostro amato pugile. In questo film Rocky è un uomo ormai in età avanzata che vive tristemente la sua vita ormai priva della sua dolce metà Adriana morta qualche anno prima. Rocky vive in un passato che ormai non esiste più e ogni anno ricorda sua moglie facendo il giro di tutti i luoghi che frequentavano insieme. Suo figlio è diventato distante e freddo, surclassato dall'ombra di suo padre ancora molto amato dalla gente di Philadelphia. Rocky però sente ancora il desiderio di tornare sul ring e così accetta di partecipare ad un ultimo incontro contro l'attuale campione del mondo, un ragazzo molto più giovane di lui. Il film è abbastanza improbabile nel senso che l'incontro viene vinto ai punti dal giovane e solo alla decima ripresa. Okay onorare Rocky Balboa ma nessuno crederebbe mai ad un risultato del genere nella vita reale. Diciamo che questo film rappresenta bene l'ultima fase cinematografica di Stallone, quella sbruffona e un po' ridicola, ma diciamo che in questo caso lo si può anche perdonare.
Perchè Rocky è così incredibilmente speciale? Non so cosa risponderebbero gli altri ma parlo per me e dico che questa saga ha il potere di aprire una finestra sul passato, su ciò che ci faceva sognare da bambini, l'eroe buono che all'inizio è un anche po' sfigato ma che con la volontà e la perseveranza riesce a conquistare il mondo e il nostro affetto. E' anche un film che riesce sempre a stare al passo coi tempi e che crea un'empatia naturale con lo spettatore. Sylvester Stallone è perfetto nella parte di Rocky e ovviamente un grandissimo merito va al suo doppiatore ufficiale, il mitico e indimenticabile Ferruccio Amendola (ma bravissimo anche Gigi Proietti nel primo Rocky), capace di dare le sfumature giuste a questo eroe di borgata.
Grazie a questi bei film sono tornata per qualche ora alla mia infanzia ed è stato un viaggio bellissimo.
VOTO COMPLESSIVO 10
1 sentenze:
Una saga meravigliosa, che è stata parte della mia infanzia e ancora oggi mi emoziona - senza contare che il primo e l'ultimo sono due grandi film -.
Spero presto di poterli rivedere accanto al Fordino!
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