lunedì 27 giugno 2011

0 Match Point (2005)

Chris (Jonathan Rhys – Meyers) è un ex tennista professionista che trova lavoro come maestro di tennis in un club prestigioso di Londra. Qui conosce il ricco Tom Hewett che gli presenta presto tutta la sua famiglia, compresa sua sorella Chloe, innamoratasi dal primo istante del giovane. Un giorno Chris conosce la fidanzata di Tom, Nola (Scarlett Johansson) un’aspirante attrice americana che gli fa perdere la testa. I due finiscono per andare a letto insieme ma mentre per Nola è stato solamente uno sbaglio per Chris al contrario l’episodio è stato illuminante per capire che non ama quella che nel frattempo è diventata sua moglie. Intanto Chris viene assunto dall’azienda del suocero e inizia ad assaporare la sua bella vita, nonostante il chiodo fisso di Nola. Casualmente i due si rincontrano tempo dopo che Nola e Tom si sono lasciati e iniziano una relazione clandestina. Lei rimane incinta e lui inizia a sentirsi in trappola tanto da meditare l’uccisione della donna pur di non rinunciare alla sua vita agiata.

Il film è diretto in modo magistrale da Woody Allen che ha saputo mettere in scena una piece quasi teatrale, con al centro un uomo dilaniato dai sensi di colpa e dalla paura di perdere tutto.

Già dall’inizio con quei fotogrammi che mostrano la pallina da tennis che rimbalza lentamente sulla rete senza dirci da che parte del campo cadrà, ecco già da quell’istante capiamo che il film ha un fine ben preciso, ossia spiegarci come la vita può dipendere spesso dalla fortuna: un incontro che ci apre le porte del successo, un matrimonio che cambia il nostro status sociale, incontrare la donna giusta nel momento sbagliato, un anello (unico indizio di un delitto) che invece di cadere nel fiume rimbalza sul muretto e rimane lì fino a quando lo trova qualcuno che senza saperlo salva il vero colpevole dal carcere.

Interessante il personaggio principale, Chris, interpretato in modo oserei dire perfetto da Jonathan Meyers (protagonista per diversi anni dello sceneggiato The Tudors). Rappresenta bene l’uomo che non si aspetta più niente dalla vita, insoddisfatto da se stesso ma incapace da solo di salire i gradini del successo e talmente insicuro ed egoista da non saper rinunciare ad una donna che non ama ma che gli porta tanti vantaggi nella vita. Lui in realtà non ama neppure Nola che incarna solo un desiderio sessuale, la trasgressione che una vita matrimoniale mediocre non gli può dare. Quando il sogno erotico diventa responsabilità (Nola rimane incinta) lui decide prima di mentire e poi di spazzare via il problema. La cosa tutto sommato curiosa e allo stesso tempo abbastanza normale è che lui si stufa di Nola quando lei è veramente innamorata di lui. Tipico atteggiamento dell’uomo verso l’amante. In Chris non c’è niente di positivo: è un mediocre nel lavoro, nel tennis, nella vita matrimoniale. E’ un parassita che al ristorante ordina un pollo arrosto mentre gli altri commensali ordinano caviale, consapevole che tanto anche a lui verrà servito del caviale (grazie ad una fidanzata ricca e insofferente alla sua “falsa” modestia).

La fine del film con Chris salvo dalle accuse di omicidio ma martoriato dai rimorsi di coscienza è esemplare: tutti alla fine paghiamo in un modo o nell’altro le nostre colpe.

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