Oggi ho sprecato parte del mio tempo per dare uno sguardo al palinsesto televisivo del pomeriggio italico. Il mio blog tratta raramente di televisione e se mai ne avevo dimenticato il motivo, oggi ho avuto modo di rinfrescarmi la memoria. Pensare che esistono blog che racimolano migliaia di visite quotidiane solo per il fatto di parlare di questa merda che è diventata la televisione di casa nostra. Ecco solo questo pensiero mi provoca delle coliche a livello intestinale. C’è gente che si svena per commentare le varie cazzate che ci sparano le reti nazionali e private: Uomini e Donne, Amici, Io Canto, le troiate della D’Urso e via dicendo. C’è gente che passa la giornata a guardare con la bavetta alla bocca ogni singola trasmissione presente nei vari palinsesti per poi consumarsi le dita sui tasti del pc.
Cerco di capire ma non ci riesco. Rimpiango le belle trasmissioni di una volta, che poi dai diciamolo, una volta è solo una decina d’anni fa, non 30 anni fa. Cos’è successo nel frattempo? Perché c’è stato questo livellamento verso il basso che è partito dalla politica per poi riversarsi sul panorama televisivo? Ormai l’italiano è diventato ignorante come il padrone che si è scelto. L’italiano scemo, infatti, accetta impunemente di pagare per assistere a ridicoli talk show sempre uguali e con gli stessi sgallettati che ricevono un ricco gettone di presenza per dare fiato alla bocca. All’italiano non gliene fotte un cazzo dei programmi di qualità, basta che gli sparino in endovena un mix di porcate senza costrutto e logica ed è contento. Si riempie la pancia nell’ascoltare ciò che gli impone l’audio del suo televisore, sempre sintonizzato su canale 5 o su rai uno a seconda dell’orario.
I blog di cui sopra, anzi il Blog che si pone come capostipite e colonna dei siti specializzati in televisione e scorregge mediatiche, è marcatamente destrocentrico, tanto che il suo creatore non accetta neanche una critica che viri verso sinistra o che almeno lodi un programma che non ha come referente principale l’attuale capo del governo. La televisione attuale ci regala anche questi frutti marci: ci toglie la libertà di pensiero perfino sul web, ultimo spazio libero per esprimere le nostre idee senza bavagli.
L’altro ieri leggevo il commento di qualche mente illuminata, una delle poche rimaste in verità, un commento che diceva così: “come mai fino a qualche tempo fa i programmi, che andassero bene o male, non avevano più di una durata di tre, quattro anni? come mai siamo arrivati ad avere le stesse trasmissioni che non cambiano mai copione e vanno avanti da 10 anni?”. Caro amico non lo so, ma la domanda è intelligente e dà speranza a gente come me che rimpiange una televisione che non c’è più. Io sono stata una grande appassionata di Amici e Gf ma una volta giunti alla quarta edizione ne avevo piene le tasche, non trovavo più la magia dei primi tempi, la voglia di sintonizzarmi su canale 5 all’ora ics con l’acquolina in bocca e la grande attesa del serale. Non c’è più niente di tutto questo in televisione. Vorrei domandare a chi ha la passione sfrenata per Uomini e Donne che cosa ci trova in una trasmissione dove tutto è palesemente finto, dove vince chi sgomita di più. Vorrei chiedere agli appassionati della D’Urso che effetto fa guardare ogni pomeriggio le espressioni fintamente contrite di una donna senza senso, una che si dissocia sempre da tutto ciò che la può colpire seppure indirettamente, sempre attenta a non calpestare i piedi di Silvio e della Santanché, sempre pronta ad aprire tavole rotonde senza un contradditorio in modo che risulti sempre vincente l’opinione del destroide, leghista o cattolicissimo (come l’amatissimo Meluzzi, l’uomo dal capello unto e la croce sempre appuntata al bavero). La Rai poi non è da meno. Pensiamo solo alla Vita in Diretta dove si è voluto spazzar via quel minimo di serietà e obbiettività che circondava la persona e i modi di Sposini per dar spazio alla regina delle vacche.
Insomma ci siamo capiti, l’italiano medio vuole questo. Pazienza per la bella tivù dei ragazzi, per i quiz intelligenti e non nozionistici, per le trasmissioni leggere ma dove la qualità era sempre al primo posto. Un tempo ci si indignava per programmi come Non è la Rai, si lanciavano strali di fuoco contro Boncompagni e le sue lolite, ma se ci penso alla fine era un programma di livello molto superiore alle porcate che ci propinano adesso e inoltre era l’unico esempio di prodotto usa e getta (ma che vuoi o non vuoi ha fatto epoca) del tempo. Ora è un rigurgito continuo di trasmissioni dal basso budget (ma sarà poi così basso?) dove si parla, si parla e si continua a parlare, fino al rincoglionimento totale. I quiz sono quelli beceri della risposta multipla e pazienza se a me divertiva di più un programma allegro, colorato e divertente come Passaparola. A quanto pare secondo Piersilvio la gente preferisce vedere un ignorante qualunque che sceglie tra A, B, C, D condendo il tutto con ragionamenti ai limiti dell’indecenza.
Con Mike Bongiorno è morta la televisione di qualità. Nessuno è stato in grado di prenderne il testimone perché ormai Mediaset non accetta più la presenza del conduttore nella gestione del programma o nell’elaborazione di nuove idee. Mike ha ideato le sue trasmissioni, le ha curate e le ha chiuse nel momento stesso in cui gli balenava un nuovo progetto. Ora ditemi voi chi è rimasto a fare questo lavoro? Un Gerry Scotti che si è calato le braghe pur di rimanere in video, accettando supinamente di condurre per anni un format vetusto e di stare a capo di un clone spudorato di una trasmissione Rai. L’unica che ha carta bianca sembra essere la De Filippi, furbo prodotto mediatico dei nostri anni. E’ una che dimentica l’uso del condizionale in modo da porsi in modo paritario rispetto alla gente che la guarda ogni benedetto giorno. Cosa c’è di più strategicamente vincente? Continua a portare avanti il progetto Amici perché non essendo scema si è resa conto che uno stretto legame con le case discografiche aumenta gli introiti della Fascino e come valore aggiunto regala un quarto d’ora di successo ai suoi pargoletti che la vedono come la loro benefattrice finché non ritornano bruscamente alla realtà scoprendo che le vendite del loro secondo cd non superano le duemila copie. Marco Carta è già passato remoto, Valerio Scanu vivacchia grazie all’immeritata vittoria al Festival di Sanremo ed Emma Marrone precipita prima ancora di aver spiccato il volo. Sembra sempre che partano tutti alla pari all’inizio di questa trasmissione ma poi da piccoli particolari inizi a capire che non è veramente così, perché c’è quello che sgomita per emergere rispetto al compagno più riservato, poi c’è quello che viene identificato come talento e quello che viene definito convenzionale, c’è quello che per qualche strano motivo piace alla De Filippi e allora sai che arriverà in finale senza sbattersi più di tanto.
La verità è che ci stanno proponendo modelli sbagliati. La meritocrazia non esiste nella realtà di tutti i giorni e men che meno nel mondo dello spettacolo, soprattutto se ci sintonizziamo su Rai 2 e vediamo il raccomandato numero 1, quello che qualche svitato ha soprannominato il nuovo Baudo. Facchinetti figlio, quello che ora fa la voce grossa e lo sguardo da sergente di ferro, quando fino all’anno scorso faceva il facchino, facendosi scappare anche un goccino di pipì nella mutanda al minimo sguardo burbero della Ventura o alla sempiterna smerdata da parte di Morgan. Ora comanda e guai a chi protesta.
Questa è la televisione di oggi, c’è a chi piace e a chi fa cagare.
Per finire: W la BIGNARDI
1 sentenze:
Un unico appunto sul fronte Amici: Emma Marrone ha raggiunto il doppio disco di platino e a fine ottobre uscirà col nuovo album che credo replicherà, la Amoroso penso sia la cantante con maggior successo uscita da amici, apprezzata da diverse fasce d'età, Carta continua a vendere così come Scanu... tutto ciò naturalmente con l'aiuto della De Filippi che non lascerà cadere facilmente i suoi pupilli. Ovviamente non posso dire che tra
5 anni sarà così, anche perché Maria sta creando dei prodotti più che Artisti. Prodotti gestiti piuttosto male, come ad esempio le belle voci della Amoroso, di Emma o di Loredana Errore sprecate con canzoni banali per ragazzini. Vabbè chi vivrà vedrà!
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