
Un film meraviglioso e molto molto amaro. Il regista è Antonio Pietrangeli al quale avrei dato tranquillamente un Oscar per aver stigmatizzato in maniera delicata ma anche parecchio cruda la sorte delle “ragazze di vita”. Spesso nell’immaginario collettivo si pensa che la prostituzione sia qualcosa dei nostri tempi, una piaga che coinvolge le povere ragazze straniere che vengono costrette da squallidi papponi a fare il mestiere più antico e (ahimè) più richiesto del mondo. E invece, nonostante il cinema si presenti piuttosto edulcorato da questo punto di vista (almeno fino agli anni 70 se non si considerano i film di Pier Paolo Pasolini...