venerdì 31 maggio 2013

0 Godsend (2004)

Due coniugi perdono l’unico figlio di 8 anni in un tragico incidente così disperati decidono di accettare l’offerta di un misterioso scienziato medico che propone loro di clonare le cellule del loro bambino per creare un nuovo clone assolutamente identico all’originale. Tutto sembra andare liscio fino al superamento degli 8 anni, momento nel quale l’originale aveva perso la vita. Il bambino infatti inizia a manifestare una doppia personalità, di cui una oscura e violenta…

Non avevo mai sentito parlare di questo thriller che tra l’altro annovera tra i protagonisti Robert De Niro (certo non in uno dei suoi ruoli più impegnativi). Devo dire che il film non mi è dispiaciuto per niente anche se la parte veramente paurosa latita pericolosamente. In sintesi: se si cerca lo spavento non lo si troverà in quanto ci troviamo davanti ad un lavoro ben fatto ma decisamente poco credibile. Non mi convince la spiegazione dell’inserimento di alcuni geni di Zachary (il bambino cattivo) nel dna del bambino clonato. Non sarebbe mai nato un bambino esteticamente identico all’originale…ma non essendo un’esperta di genetica non posso esprimermi più di tanto, dico solo che per me non ha molto senso. Avrei preferito un cambiamento improvviso del clone al superamento della soglia degli 8 anni ma solo perché entra in conflitto o in contatto con la sua parte deceduta. Psicologicamente avrebbe creato una suspence maggiore.

In ogni caso il film merita la visione da parte di tutti coloro che amano il genere.

VOTO 6,5

martedì 28 maggio 2013

0 Burner after reading (2008)

Un piccolo gioiello dei fratelli Coen che mescola insieme i toni della commedia nera con quel tanto di suspence che rende questo film non incasellabile in nessun genere. La trama è semplice ma allo stesso tempo resa molto articolata da uno schema narrativo che prende sentieri sempre più inaspettati: i vari personaggi, che inizialmente vivono in situazioni e ambienti differenti, finiscono per intrecciare i loro destini in un gioco di scatole cinesi in cui tutti i nodi vengono al pettine.

Bella l’idea di mettere al centro di tutto una sorta di scherzo telefonico che finisce per prendere le forme di una classica pallina di neve che si trasforma ben presto in una terribile e inarrestabile slavina.

Nel film non esiste alcun elemento positivo, tutti agiscono per il proprio tornaconto attraverso ricatti, tradimenti, scappatelle, inganni. Una fiera di mostri dove il personaggio meno stronzo risulta essere il superficiale ma simpaticissimo Chad, interpretato da un sorprendente Brad Pitt stavolta nelle vesti stravaganti di un istruttore con i capelli mesciati e la gomma sempre in bocca. Anche Clooney mostra finalmente doti da attore vero, cambiando espressione più di una volta nell’arco di tutto il film (e credetemi è un vero record per lui) e prendendosi finalmente un po’ in giro dopo tante pellicole da piacione.

Brava bravissima Frances McDormand.

VOTO 7,5

domenica 26 maggio 2013

0 Ocean’s 13 (2007)

Eccoci giunti al capitolo finale della trilogia firmata Soderbergh.

Lo spettacolo non è dei migliori nonostante l’inserto di Al Pacino che pur rappresentando sempre il meglio della recitazione mondiale non riesce comunque a risollevare le sorti di un action movie che ormai mostra segni di cedimento in ogni sua parte.

La trama è veramente ridicola: rovinare un ricco uomo d’affari perché ha fatto del male ad uno della banda. Chiedere aiuto al derubato del primo film e lasciare con un palmo di becco il ladro del secondo film. Troppa carne al fuoco e poco coinvolgimento emotivo e visivo.

Clooney e Pitt figurano quasi come semplici comparse, tristemente invecchiati e stufi marci di ricoprire ruoli che ormai sanno davvero di stantio. Il film non diverte, non stupisce, non attrae.

Apprezzabile l’idea di fermarsi per sempre. Il gioco è bello quando dura poco…

VOTO 5,5

venerdì 24 maggio 2013

0 Ocean’s twelve (2004)

La banda di truffatori guidata da Ocean partecipa ad un altro grande furto per poter risarcire la vittima del precedente misfatto, ossia il perfido e impomatato Benedict (interpretato dal solito diligente Andy Garcia) che in caso contrario li denuncerà alla polizia ponendo di fatto fine alla loro vita da fuggiaschi arricchiti. Le vicende stavolta si spostano dalla illuminatissima e moderna Las Vegas alla nostra capitale, la romantica e colta Roma dove è esposto un uovo di Fabergè, obiettivo dei nostri 12 ladri. L’impresa nasce da una scommessa con il celeberrimo ladro Night Fox (un insolito Vincent Cassel) che getta il guanto della sfida alla banda di truffatori americani.

Il film non è assolutamente ai livelli del suo predecessore che stupiva per ironia, ritmo e trovate intelligenti. Qui tutto sa di ricerca spasmodica di stupire lo spettatore con una trama impossibile sviluppata in modo caotico e troppo contorto per un semplice film d’azione. Stucchevole l’ingresso in scena della poliziotta (Catherine Zeta Jones) figlia del più grande ladro di tutti i tempi e innamorata dell’affascinante ladruncolo Brad Pitt. Impressionante la bruttezza di Julia Roberts che interpreta addirittura se stessa nella parte centrale del film. Emaciata, stanca, per niente nella parte. Inutile il cameo di Bruce Willis.

Boh a me il film non è piaciuto, direi anzi che mi ha abbastanza annoiato.

VOTO 6

mercoledì 22 maggio 2013

0 Ocean’s eleven (2001)

Questo film ha il sapore dei vecchi film americani dove al centro di tutto c’era la recitazione ossia la capacità istrionica del singolo attore. In questo caso il cast è veramente di altissimo livello: George Clooney, Brad Pitt, Matt Damon, Andy Garcia, Julia Roberts. Tutti insieme appassionatamente in un grande film corale dove ognuno riveste un ruolo ben preciso: il ladro affascinante, il complice ironico, il ragazzino alle prime armi, il cinico uomo d’affari e la donna oggetto.

Il film è il classico action ma con quel qualcosa in più che risiede sia nella trama che in una regia (Soderbergh) decisamente in palla e attenta al singolo particolare. Niente è lasciato al caso e così il finale (originale e ben studiato) non delude ma anzi soddisfa anche i palati più esigenti. Non c’è niente di pirotecnico, è tutto frutto di trovate geniali e intelligenti ed è questo che mi è piaciuto di più: la rinuncia ai grandi effetti speciali.

Non ho trovato un difetto.

VOTO: 7

domenica 12 maggio 2013

0 Il giro del mondo in 80 giorni–Jules Verne

Trama: Londra seconda metà dell’Ottocento. Phileas Fogg è un uomo d’affari che trascorre le sue giornate in modo molto abitudinario. E’ preciso, ordinato e sicuro di sé. Proprio quest’ultima caratteristica lo spinge ad accettare la sfida che gli propongono i soci del suo club: fare il giro del mondo in soli 80 giorni. L’impresa sembra a prima vista irrealizzabile ma Fogg decide comunque di partire immediatamente, accompagnato dal suo nuovo domestico personale, il giovane e gioviale Passepartout. I due cominciano così un viaggio denso di ostacoli e imprevisti, rappresentati sia dal caso che da Fix, un ispettore di polizia convinto che Fogg sia in realtà il ladro che ha appena svaligiato la Banca d’Inghilterra. Durante l’avvincente impresa Fogg conoscerà e salverà una donna che si unirà alla piccola compagnia e che diventerà sua moglie una volta tornati a Londra.

Commento: questo romanzo è un classico che non avevo mai letto prima e che mi ha fatto compagnia in modo inaspettato e piacevole. Come tutti i romanzi di Verne è molto avventuroso e sapientemente ironico, attento ai particolari ma senza mai appesantire la lettura che rimane sempre piacevolissima. E’ un romanzo che si legge in brevissimo tempo e che rimane nel cuore come solo i grandi classici dell’infanzia sanno fare. L’insegnamento finale sembra essere: niente accade per caso e tutto ciò che a prima vista può sembrare negativo in realtà nel corso del tempo si trasformerà in frutti preziosi e inaspettati. Fogg all’inizio della storia è un uomo solo e solitario, chiuso in un suo mondo dove tutto gira alla perfezione e dove non può esistere l’errore, il fallimento. Quando alla fine della vicenda pensa di aver perso la scommessa e quindi di essere economicamente rovinato, capisce che in realtà il viaggio con i suoi imprevedibili ostacoli gli ha regalato non solo delle emozioni che non aveva mai provato prima ma soprattutto l’amore di una donna che decide di sposarlo anche se povero e senza un centesimo. Tutti i personaggi sono tratteggiati in modo magistrale ed è facilissimo affezionarsi all’apparentemente austero Fogg o al fedele Passepartout. La letteratura classica è grande ed eterna e a volte vale davvero la pena di riscoprire questi piccoli tesori che ci rimettono in comunicazione con la nostra anima di bambini, pronti ad emozionarci e a immedesimarci in avventure in luoghi esotici e lontani nel tempo e nello spazio. Personalmente ricorderò per sempre questo romanzo che è stato acquistato per motivi che sembrano adesso lontanissimi e privi di senso ma che inaspettatamente a distanza di molti mesi mi ha accompagnato all’inizio della mia nuova avventura personale.

VOTO: 8  

 

La finestra sul cortile Copyright © 2011 - |- Template created by O Pregador - |- Powered by Blogger Templates